Un paio di settimane fa stavo cazzeggiando su Instagram, in un reel qualcunǝ parlava del nuovo film di “Bridget Jones”. L'argomento non mi interessava più di tanto, volevo già scorre avanti quando è caduta la frase: “Com'è invecchiata male Renee Zellweger!”. BOOM! Scusa, esattamente cosa vuol dire? Nel senso che risulta antiquata, come quando guardi “Lo squalo 3” e gli effetti speciali ti sembrano datati? O si tratta del mero fatto che anche per Renee gli anni passino come per tuttǝ noi umanǝ?
(Dal trailer di „Lo squalo 3“, Universal Pictures)
Guardo i trailer del primo film e di quello attuale (il quarto della saga). Ne “Il diario di Bridget Jones” del 2001 Renee Zellweger aveva una trentina d'anni, ora ne ha 55 ma mi pare che in “Bridget Jones – Un amore di ragazzo” reciti esattamente come 24 anni fa. La personaggia che interpreta è cresciuta, ha un'immagine più elegante ma sembra essere rimasta goffa e maldestra come l'abbiamo conosciuta. Cercando su Google informazioni sui due film, mi rendo conto che le domande più frequenti riguardano il viso e presunti interventi chirurgici dell'attrice. Nel 2014 per qualche giorno le pagine dei rotocalchi erano piene di foto di una Renee con gli occhi più stretti, le guance scavate e gli zigomi più pronunciati che le hanno procurato grandi critiche: “Ti sei rovinata”, “Perché l'hai fatto?!”
Inghiottita dal vortice dei pettegolezzi hollywoodiani, mi imbatto un sacco di nomi di attrici e cantanti over 50 vittime della generica accusa di essere “invecchiate male”. Un po' di tempo fa Julia Roberts, al tempo cinquantenne, è stata duramente attaccata per un selfie casalingo che la ritraeva, capelli legati, occhiali, niente trucco, mentre giocava a carte con la nipote: “Come stai invecchiando male, sei orribile!” Del discorso di supporto e riconoscimento a personalità ribelli nel mondo della musica fatto da Madonna ai Grammy Award del 2023 è rimasto poco, tutta l'attenzione era infatti concentrata sul suo viso: “Troppo rifatta, non si riconosce più”, „Ha un bell'aspetto per la sua età, se la sua età è quella di un vampiro di 2700 anni che mangia vivi bambinǝ e piccoli animali.“ Sotto una foto postata da Halle Berry dove posava nuda a 56 anni, non si risparmiano commenti indignati: „Immagina di essere sulla 50ina, continuare a postare tue foto nuda per attirare attenzione anche se ormai sei in menopausa e faresti meglio passare il tempo con ǝ tuǝ nipoti. Invecchiare con dignità non è più di moda.”
Anche Sarah Jessica Parker, dopo l'uscita di “And Just Like That”, ultimo capitolo della serie “Sex and the City”, è stata molto criticata per il fatto di “essersi lasciata andare” e di non degnarsi neanche di coprire i capelli grigi. Nella scandalosa foto con la ricrescita, SJP era in compagnia di un amico, il conduttore televisivo Andy Cohen, a sua volta invece celebrato da altri tabloid per la sua “favolosa criniera total gray”(sic!) Sembra che non sia cambiato molto dal 1972, quando Susan Sontag scriveva del “doppio standard di invecchiamento” nel suo saggio “Invecchiare: due pesi e due misure”. Non fa alcuna differenza se invecchiando una donna ricorra alla chirurgia estetica o decida di non farlo. Sarà sempre e comunque giudicata, perché (traduco i seguenti passaggi a braccio perché non ho qui la versione italiana del testo): “Le regole per le donne nella nostra società sono crudeli. Vengono educate a non diventare mai adulte, per questo diventano obsolete prima degli uomini.” E prosegue: “Gli standard applicati all'aspetto femminile sono incompatibili con lo sviluppo naturale e richiedono molto tempo e sforzi anche solo per soddisfarli in minima parte. Le donne devono cercare di essere belle. E in ogni caso subiscono una forte pressione sociale per non essere brutte. (…) Gli uomini non sono esposti a questa pressione. L'aspetto esteriore è un vantaggio per un uomo, ma non un prerequisito psicologico per un normale senso di autostima.” Non è che non esistano belle donne sulla sessantina, è che per le donne dopo una certa età proprio non è prevista la bellezza, il canone per il sesso femminile è uno solo: la ragazzina. Filiforme, morbida, glabra. Per questo ogni ruga, ogni capello bianco, ogni traccia del tempo per la donna rappresentano una sconfitta. Perdere l'attrattività sessuale, come viene stabilita dagli uomini e dalla società patriarcale, significa perdere il proprio valore sociale. “Quando le donne si vestono bene, si truccano, si colorano i capelli, si sottopongono a diete drastiche o si rifanno il viso, non cercano solo di essere attraenti, ma si difendono anche da una profonda disapprovazione che può arrivare fino al disgusto.”
Certo, stiamo parlando di persone altamente privilegiate, ricche, che abitano in un Paese del Nord Globale e che hanno il tempo e i soldi da investire in professionistǝ della bellezza e in prodotti cari e presumibilmente efficaci. E che se anche riceveranno meno ingaggi a causa della loro età non finiranno a dormire sulla strada. Il punto principale però rimane lo stesso: prima la società pretende da noi di essere donne attraenti e curate, lavoratrici dinamiche e acute, madri accudenti ma non soffocanti (ma comunque madri, eh!) Dopodiché, finita l'età fertile, dà per scontato che non potremo più essere attraenti e quindi utili alla società, allora, per piacere: invecchiate con grazia! Non siate sopra le righe; se eravate belle rimanetelo nei limiti del possibile e del gusto. Magari fatevelo qualche ritocchino ma non fatelo sapere a nessunǝ! Discrete, siate discrete. Non potete più aspettarvi niente dalla vita, quindi prendete quello che arriva con gratitudine.
Le parole di Helen Mirren (oggi rimaniamo a Hollywood) mi sembrano la risposta più efficace: “Io non voglio invecchiare con grazia, voglio invecchiare con disgrazia. L'invecchiamento è un requisito della vita: o si invecchia o si muore giovani.”
Io ora mi piaccio più di ieri, sia esteticamente che caratterialmente, ma quando guardo le foto di me stessa 18enne provo una forte tenerezza e uno sgomento pensando a quanto mi ritenessi brutta e inadeguata (forse succede anche Renee Zellweger?) Quasi 30 anni dopo ho gli strumenti per non cadere di nuovo nella stessa trappola: non saranno gli altri (di proposito al maschile) a togliermi di nuovo la confidenza con me stessa. Riappropriamoci di questa fase della nostra vita e capovolgiamo la frase: secondo te cosa vuol dire invecchiare bene? Inizio io: farlo con curiosità, senza cullarmi nei rimpianti. Rimanere creativa, combattiva e solidale. Continuare a sorprendermi e a ridere a squarciagola. Per quanto riguarda il mio aspetto fisico, magari è venuto il momento di osare di più? Dicevo a mia figlia poco tempo fa che quando i miei capelli saranno abbastanza grigi farò la prima tinta della mia vita: rosa fluo. E magari anche quel tatuaggio che vorrei fare da vent'anni.
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Ci rileggiamo a marzo!
Consigli
Mentre scrivevo questa newsletter ho visto “I giovani amanti” (2021) di Carine Tardieu con Fanny Ardant e mi sono commossa.
In “Sulle Donne” di Susan Sontag, edito da Einaudi con la prefazione di Benedetta Tobagi, trovate diversi potentissimi saggi sul fascismo, la bellezza, la sessualità e anche quello citato sopra: “Invecchiare: due pesi e due misure”
Le risposte
Per le mie riflessioni ho dovuto citare i commenti dǝ hater, ci tengo però a riportare qui anche alcune risposte / riflessioni sul tema fatte dalle donne di cui ho parlato.
Renee Zellweger ha sempre negato di aver fatto ricorso alla chirurgia estetica: “Non che siano affari di qualcunǝ, ma non ho mai deciso di modificare il mio viso e di sottopormi a un intervento chirurgico agli occhi. Questo fatto non ha alcuna importanza per nessunǝ, ma il fatto che la sola possibilità sia stata discussa tra giornalisti rispettati e sia diventata una conversazione pubblica è una prova sconcertante della confusione tra notizie e intrattenimento e della fissazione della società per la fisicità.”
Madonna risponde su Instagram alle critiche al suo aspetto fisico nel 2023: “Ancora una volta mi trovo imprigionata sotto lo sguardo truce dell'ageismo e della misoginia che permeano il mondo in cui viviamo, un mondo che si rifiuta di celebrare le donne oltre i 45 anni e sente il bisogno di punirle se continuano a essere forti di volontà, lavoratrici e avventurose. Non mi sono mai scusata per nessuna delle scelte creative che ho fatto né per il mio aspetto o il mio modo di vestire e non ho intenzione di iniziare. Sono stata svilita dai media fin dall'inizio della mia carriera, ma capisco che si tratta di un test e sono felice di fare da apripista affinché tutte le donne che verranno dopo di me possano avere vita più facile negli anni a venire. Con le parole di Beyonce “You won't break my soul” (Non mi spezzerai l'anima).”
Julia Roberts racconta del post su Instagram a Oprah Winfrey: “Di recente è successo qualcosa sull: account Instagram di mia nipote Emma che credo mi abbia insegnato molto su cosa significhi essere un giovane nella società di oggi. Una mattina di un fine settimana in cui Emma ha dormito da noi, ci siamo alzate e abbiamo preso il tè, giocato a carte e trascorso una bellissima mattinata. Dopo un paio di giorni dopo lei ha postato una nostra foto. Il numero di persone che si sono sentite assolutamente obbligate a parlare di quanto fossi terribile nella foto: che non sto invecchiando bene, che sembro un uomo“ (…) E mi sono stupita di come questo mi abbia fatto sentire. Sono una donna di 50 anni e so chi sono, eppure i miei sentimenti sono stati feriti. Ero triste perché la gente non riusciva a vederne il senso, la dolcezza, la gioia assoluta di quella foto. Ho pensato: “E se avessi avuto 15 anni?””
La risposta di Sarah Jessica Parker alle critiche ricevute dopo la messa in onda di “And Just Like That”: “Sembra quasi che le persone non vogliano che ci sentiamo a nostro agio con noi stesse, come se quasi si divertissero a farci soffrire per quello che siamo oggi, sia se scegliamo di invecchiare naturalmente e di non avere un aspetto perfetto, sia se decidiamo di fare dei ritocchi perché questo ci fa sentire meglio. Io so che aspetto ho. Non ho scelta. Cosa devo fare? Smettere di invecchiare? Scomparire?”
Invecchiare=crescere bene mi piace tantissimo! Non conoscevo Antonella Anedda, cercherò di procurarmela, grazie, Martina
Ciao Serena, che piacere (dopo vengo io da te, ché ti volevo parlare di una suocera letteraria)! Ascoltare ə giovani e non giudicarli è anche uno dei miei propositi. Non vi sono propensa ma meglio rimanere in guardia. Penso di aver assorbito questo atteggiamento positivo da mia mamma che è sempre stata, ed è ancora, aperta ə prossimə e felice di poter coltivare amicizie intergenerazionali e interculturali e di ascoltare temi lontani dal suo quotidiano.
(Il tatuaggio rimane sulla lista, grazie per l'incoraggiamento!)